Tar Umbria, “inammissibile il ricorso di tre comuni sull’annullamento del consiglio direttivo del GAL”

La sezione prima del Tribunale Regionale dell’Umbria ha dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione il ricorso presentato da tre comuni soci del Gal Trasimeno-Orvietano (Parrano, Panicale e Piegaro) con cui si chiedeva l’annullamento, previa sospensione cautelare, della deliberazione dell’Assemblea dei soci del 20 ottobre 2020 con la quale è stato nominato il nuovo consiglio direttivo.

I giudici amministrativi, con una dettagliata e articolata e dettagliata motivazione, hanno accolto le eccezioni sollevate dai legali dell’Associazione Gruppo di Azione Locale Trasimeno-Orvietano, avvocati Michele Damiani e Michele Contartese, e ribadito l’assoluta correttezza formale e sostanziale di tutte le procedure eseguite. Essendo il Gal una Associazione Onlus e quindi Ente di natura privata come stabilito dai regolamenti comunitari, ogni controversia risulta essere di competenza del giudice ordinario.  “Il problema di chi ha presentato il ricorso – ha commentato in una nota il presidente Gionni Moscetti – è più politico che giuridico. Una netta ed isolata minoranza che con questa azione ha tentato, invano, di mettere in discussione scelte, ampiamente e democraticamente condivise da larga parte della base sociale che conta 70 soci di cui 48 privati e 22 pubblici. Ringrazio tutti i soci che ci sostengono e che ci hanno sostenuto, non solo in questa vicenda – prosegue – ma anche nella attività che, oggi più che mai, è fondamentale per aiutare una economia che è in ginocchio a causa di questa pandemia. Ringrazio inoltre la struttura tecnica della quale ho piena fiducia e ha ben operato anche in questa occasione”.

“Sorprende come alcuni soci, per di più di parte pubblica – h sottolineato la direttrice dell’Ente Francesca Caproni – abbiano scarsa conoscenza delle regole di funzionamento, della giurisprudenza e, di conseguenza, degli obiettivi che stanno alla base di un Gruppo di Azione Locale. Tanto più grave se la stessa convinzione è anche quella di un ex Presidente, Vittorio Tarparelli, a cui spetterebbe il dovere di conoscere a fondo le regole. Rivendichiamo la trasparenza e la correttezza che ha sempre contraddistinto l’operato del Gal – prosegue – oggi avvalorata anche dalla sentenza del TAR. Vale la pena precisare che, il Tribunale Amministrativo ha archiviato il ricorso giudicandolo inammissibile. Quindi le tre amministrazioni comunali, devono eventualmente impugnare la sentenza, o riproporre una nuova causa al giudice ordinario. Nulla ha a che vedere con ciò che è stato dichiarato dai ricorrenti e dal loro avvocato secondo cui il Tar avrebbe rimandato la questione al giudice ordinario. L’ultimo inutile tentativo di ribaltare il risultato di una sentenza chiara e precisa, e di illudersi che “il bicchiere è mezzo pieno” quando invece “è totalmente vuoto”.




PrometeOrvieto chiede ai responsabili della sanità umbra, perché tanti contagi, ricoveri e pochi vaccini?”

Lettera aperta

Ogni giorno vengono pubblicati i numeri riguardanti la percentuale di pazienti ricoverati in terapia intensiva sul totale dei posti disponibili e dei pazienti ricoverati nei reparti ospedalieri, sempre in percentuale sui posti disponibili. Questi dati evidenziano che, da diverso tempo, in questo settore l’Umbria è passata dall’occupare le prime posizioni ad essere la prima in assoluto, evidenziando una pressione sulle strutture sanitarie che non ha uguali in Italia. Pressione che ha recentemente costretto, cosa gravissima per le sue conseguenze, a sospendere tutte le attività sanitarie che non siano di estrema urgenza.

Nel frattempo, la campagna vaccinale prosegue decisamente a rilento, tanto che ancora i numeri ci dicono che siamo rapidi nel consumare le dosi di vaccino che ci vengono assegnate, ma alla nostra regione ne vengono assegnate in rapporto alla popolazione una quantità inferiore rispetto a quasi tutte le altre regioni.

Abbiamo, ad esempio, coperto poco più del 3% della popolazione, quando invece in Emilia-Romagna è stato coperto quasi il 6%. Di ciò non comprendiamo le ragioni, visto che per entrambe la prima fase vaccinale deve interessare il personale sanitario, gli anziani presenti nelle RSA, e gli over 80.  Se di persone anziane ne abbiamo in abbondanza, la ragione è forse perché abbiamo un personale sanitario di circa il 2% inferiore rispetto alle altre regioni?

Il personale sanitario interpellato dai giornalisti non parla, ha paura delle conseguenze e noi non riusciamo a comprendere le ragioni di ciò che ci dicono i numeri. Alla luce di queste brevi considerazioni, chiediamo di sapere dagli organi regionali proposti:

– quali sono le ragioni dell’attuale diffusione anomala del contagio in Umbria;

– qual è il piano per ricondurla nella norma;

– perché nella distribuzione dei vaccini ne abbiamo a disposizione un numero inferiore, in rapporto alla popolazione, rispetto alle altre regioni.

Ringraziamo per l’attenzione ed attendiamo un Vostro riscontro, ritenendolo doveroso per rispetto alla popolazione da Voi amministrata.

PrometeOrvieto guarderà sempre i numeri, vera ed unica fonte e misura della situazione …

 

PROMETEORVIETO