Test diagnostici rapidi in farmacia anche per studenti delle scuole elementari e medie dell’Umbria

Si allarga la platea della popolazione studentesca che potrà essere sottoposta a test antigenico rapido nelle farmacie umbre aderenti. E’ stata infatti implementata la campagna di testing avallata dalla Regione Umbria dopo l’accordo con le associazioni delle farmacie pubbliche e private convenzionate, che in primis prevedeva la possibilità di effettuare test gratuiti a studenti e personale delle scuole secondarie di secondo grado dell’Umbria. Nell’ottica del rafforzamento dello screening particolarmente mirato al mondo della scuola, da mercoledì 3 febbraio 2021 anche studenti e corpo docente e non docente delle elementari e delle medie, potrà sottoporsi a test rapido gratuito, su base volontaria, in farmacia. L’elenco delle farmacie aderenti all’iniziativa è consultabile sul sito www.umbria.federfarma.it e sulla pagina Facebook ufficiale di Federfarma Umbria.

Va ricordato che il test si svolge previo appuntamento da prendere con la farmacia e previa compilazione di un modulo di autocertificazione. I privati cittadini possono svolgere invece il test a pagamento sempre senza ricetta medica ma con autocertificazione da presentare in farmacia. La comunicazione di esito negativo viene trasmessa direttamente via email all’interessato, mentre in caso di positività è inviata anche al medico di medicina generale che potrà prenotare il tampone molecolare presso i servizi di igiene e sanità pubblica della Regione. “Pensiamo che la campagna di testing per gli studenti e più in generale per la popolazione sia particolarmente importante – commentano i presidenti di Federfarma Umbria Augusto Luciani, di Federfarma Perugia Silvia Pagliacci e Federfarma Terni Maurizio Bettelli -. Le farmacie con la loro rete capillare in grado di abbracciare tutto il territorio si sono messe a disposizione per dare un prezioso contributo nell’ottica della strategia di contenimento del Covid-19”.

Intanto l’aggiornamento sulla campagna di testing effettuata in farmacia, parla di quasi 20 mila test antigenici rapidi (per la precisione 19.822). Di questi 13.627 riguardano la popolazione studentesca e 6.446 i privati cittadini (eseguiti anche 109 test sierologici). Le comunicazioni di esito positivo sono 277: di queste 96 tra la popolazione studentesca, 172 tra i privati e 9 tra i sierologici.




Due casi sospetti della variante brasiliana al covid in Umbria. Ora si attende la risposta dell’ISS

L’Istituto Superiore di Sanità ha comunicato alla Direzione Regionale Salute e Welfare dell’Umbria la sospetta presenza di una variante brasiliana (o similare) in due campioni, prelevati da altrettanti pazienti umbri, inviati a Roma per effettuare specifici approfondimenti.
In una nota della Regione Umbria viene specificato che “la variante brasiliana rappresenta una mutazione ritenuta particolarmente aggressiva del virus Sars-Cov-2 e meno riconoscibile dal sistema immunitario addestrato a riconoscere le versioni del virus non mutate. I due campioni, che erano stati selezionati nei giorni scorsi per le caratteristiche cliniche e di laboratorio che presentavano, sono stati inviati dalla Microbiologia dell’Ospedale di Perugia all’Iss, con richiesta di massima urgenza del direttore regionale Claudio Dario al presidente dello stesso istituto Silvio Brusaferro”.
La Regione fa sapere, inoltre, che le attuali misure di contenimento progressivamente adottate in Umbria, già compatibili con gli interventi necessari a fronteggiare anche questa variante, saranno oggetto di un’apposita riunione del Comitato Tecnico Scientifico per una completa e ampia valutazione.
Al fine di approfondire la situazione epidemiologica, sono stati inviati all’Istituto Superiore di Sanità altri 42 campioni, anch’essi rispondenti a determinate peculiarità, che saranno sequenziati per la ricerca di questa o altre eventuali varianti. L’esito delle ricerche sarà comunicato entro la fine della settimana.



Comune di Orvieto e Scuola di Musica “Adriano Casasole” presentano il “mese Mancinelliano” con 4 eventi online

Cento anni fa, il 2 febbraio 1921, moriva a Roma il grande compositore e direttore d’Orchestra, Luigi Mancinelli. Una morte che privò l’Italia e il mondo della musica classica, di uno dei protagonisti più conosciuti e apprezzati del suo tempo.  Nato a Orvieto il 5 febbraio del 1848, Luigi Mancinelli è stato uno dei direttori d’orchestra più importanti della sua epoca, calcando i palcoscenici dei maggiori teatri italiani oltre a quelli internazionali tra i quali il Metropolitan di New York, il Colón di Buenos Aires, il Covent Garden di Londra e il Teatro Reale di Madrid.

Una fama musicale planetaria che oltre a quella di direttore d’orchestra gli riconosceva grandi doti di compositore. Vasta è la produzione musicale di Luigi Mancinelli che spazia dai brani per strumenti solisti, alle voci maschili e femminili, al repertorio bandistico, al coro, ma soprattutto all’orchestrazione di poemi e opere liriche che tutt’oggi vengono riscoperti ed eseguite. Nel centenario della scomparsa di Luigi Mancinelli il Comune di Orvieto, celebra questa importante ricorrenza con un primo programma di eventi-online organizzato dalla Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” che ad oggi, insieme alla Filarmonica Luigi Mancinelli, raccoglie l’eredità di quella tradizione culturale che nella seconda metà dell’ottocento si rappresentava nell’Istituto Musicale di Orvieto. Partono proprio dal 2 febbraio sui canali Facebook e YouTube della Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” i 4 appuntamenti del “Mese Mancinelliano”, in cui si alterneranno momenti musicali a interventi culturali che tracceranno la storia di Luigi Mancinelli.

Il primo appuntamento si intitola “Echi Cameristici” e si compone di tre brani musicali scritti da Luigi Mancinelli per pianoforte, violino e violoncello che saranno eseguiti rispettivamente dai Maestri, Riccardo Cambri, Dino Graziani e Giuseppe Dolci.  Il secondo appuntamento, dal titolo “La sua Orvieto a Cavallo del 900” e curato dall’Unitre di Orvieto, sarà pubblicato il 14 Febbraio. Testimonianze storiche a sull’Orvieto al tempo di Luigi Mancinelli, curate dall’Architetto Raffaele Davanzo. Il 21 Febbraio nuovo appuntamento musicale dal titolo “Melodie dal Novecento”. Sarà affrontato il repertorio vocale di Luigi Mancinelli con due composizioni cantate dal Maestro Silvia Cerquaglia (Soprano) e accompagnate al pianoforte dal Maestro Riccardo Cambri, e infine un romanza per violino e pianoforte eseguita dal Maestro Dino Graziani.

A chiudere il “Mese Mancinelliano”, il 28 Febbraio saranno le “Lettere e Rimembranze” selezionate dall’epistolario mancinelliano e lette dal dottor Alberto Romizi per la consulenza culturale del dottor Antonio Mariani, autore delle più importanti pubblicazioni su Luigi Mancinelli.
Tutti gli eventi saranno registrati al Teatro del Carmine di Orvieto e autoprodotti dalla Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole” con il supporto tecnico del maestro Gabriele Tardiolo.



Orvieto, mini-rinvio del canone unico patrimoniale. No a soluzioni spot serve programma di rilancio dell’economia

La notizia è semplice, la giunta comunale, con apposito atto deliberativo e allo scopo di eliminare rischi di potenziali disagi ai contribuenti, ha posticipato al 31 marzo 2021 il termine di pagamento del canone unico patrimoniale riferito al corrente anno che, dal 1° gennaio scorso per effetto della Legge n. 160/19, sostituisce la Tassa occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP), l’imposta comunale sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni (ICP DPA) che venivano versate entro il 31 gennaio.
Quindi tra la metà di marzo e aprile, quando scadranno gran parte degli aiuti economici e degli “sconti fiscali”, le imprese si troveranno a dover versare il primo denaro fresco che eventualmente incasseranno all’erario e agli Enti Locali.  Da tempo sosteniamo la battaglia, non condividendo la parte dello sciopero fiscale, reato e inapplicabile perché obbliga al reato anche il cliente, ad esempio delle aziende dell’Horeca strette dalla morsa Covid e da regole che non chiudono ufficialmente, ma solo ufficiosamente.  Sono strette da ristori che in parte sono arrivati e in parte sono in attesa dei famosi decreti attuativi per essere veramente di concreto aiuto, almeno questi, alle categorie produttive.
Sicuramente gli Enti Locali hanno un loro ruolo altrettanto fondamentale anche con la leva fiscale.  Occupazione delle aree pubbliche, pubblicità, affissioni, imposta di soggiorno e tariffa rifiuti, che ricordiamo è indivisa, sono gli strumenti più diretti che hanno in mano i comuni per alleggerire i costi delle imprese.
Il rinvio della scadenza tampona l’emergenza immediata, permane però, la crisi di liquidità dovuta al lunghissimo stop delle attività, anche di quelle che ufficialmente non hanno chiuso, e agli impegni previdenziali e delle forniture di gas, luce, telefono e acqua che non si sono mai fermati.  Proprio in queste settimane in tanti si stanno lamentando di bollette del servizio idrico particolarmente elevate e non troppo comprensibili.  Cifre anche di molto superiori ai mille euro a fronte di consumi ridotti e con il peso degli oneri di sistema e della fiscalità molto alto, troppo.  Lo stesso avviene per le altre utilities, con consumi spesso irrisori o pari allo zero, ma che con tasse e oneri fissi a prescindere dai consumi.
Lo Stato, dunque, sembra quasi porgere una mano e ritirare l’altra e gli Enti Locali?  Troppo spesso si è confusa l’emergenza con l’estemporaneità, con provvedimenti spot che hanno prodotto tanta spesa ma con ritorni inesistenti o quasi; tanto ritorno d’immagine ma poco ritorno concreto per le aziende e i cittadini.  Certamente gli enti Locali devono combattere con bilanci spesso già critici o in precario equilibrio ora appesantiti dalla gestione dell’emergenza e allora a maggior ragione spendiamo i soldi dei cittadini cum grano salis, senza scelte estemporanee e rincorrendo una normalità che non c’è, per ora.