Le telecamere incastrano tre ragazzi di Roma che hanno danneggiato le sbarre del parcheggio di via Roma

Si è conclusa in modo rapido e brillante l’indagine di polizia giudiziaria condotta tra novembre e dicembre 2020 dalla Polizia Locale di Orvieto in collaborazione con la Polizia Locale di Roma Capitale / U.O III Gruppo Nomentano che, grazie all’ausilio del sistema di videosorveglianza installato all’interno del parcheggio, ha permesso di deferire alla Procura della Repubblica di Terni per il reato di danneggiamento di cosa pubblica (art. 635 del Codice Penale), tre ragazzi provenienti da Roma che, il 1° novembre scorso avevano preso a calci e letteralmente divelta e buttata a terra, la sbarra di accesso al parcheggio pluripiano di via Roma nel centro storico, di proprietà del Comune di Orvieto.

L’identificazione dei responsabili è stata resa possibile confrontando le immagini del sistema di videosorveglianza del parcheggio con quelle posizionate sulla SS 205 in via Angelo Costanzi che hanno registrato il passaggio dell’autovettura con a bordo i tre giovani provenienti da Roma.

“Quello che ha colpito visionando le immagini – afferma il comandante della Polizia Locale di Orvieto,  Alessandra Pirro – è stata la violenza ingiustificata con la quale gli autori di questo gesto si sono scagliati contro l’ostacolo costituito dalla sbarra d’ingresso al parcheggio. Ovviamente fanno riflettere anche le finalità della ‘gita’ che da Roma li ha portati ad Orvieto. In ogni caso merita di essere condiviso con tutti i cittadini il risultato positivo dell’identificazione degli autori e l’impegno quotidiano delle forze dell’ordine nel contrastare ogni genere di fenomeno di degrado sociale che, come in questo caso, genera disprezzo dei beni comuni ad uso pubblico”.  L’utilizzo della telecamere di sorveglianza è stato fondamentale come conferma lo stesso comandante Pirro,  “senza gli ausili tecnologici di cui oggi si dispone, la denuncia poteva forse finire rubricata a carico di ‘ignoti’ e infine archiviata. Ma così non è stato: gli autori del gesto sono stati identificati e dovranno risponderne. E’ una delle tante storie che rafforzano il senso di fiducia nelle forze dell’ordine e la funzione di vicinanza verso la cittadinanza e il patrimonio pubblico che ha un costo per noi tutti. Nel solo settore della vigilanza e della mobilità locale, il ripristino di cose danneggiate ha un costo annuo medio di circa 5000 euro”. 

Proprio a dicembre sono state rinnovate 5 telecamere e altre 2 sono state aggiunte nel parcheggio di Via Roma.  “E’ bene ricordare che i moderni sistemi di videosorveglianza degli spazi pubblici sono fondamentali per integrare le azioni di carattere strutturale, sociale e di controllo del territorio da parte degli organi di polizia statali, delle amministrazioni comunali, della polizia locale e di tutti gli altri soggetti, non solo istituzionali, che agiscono per prevenire situazioni di esclusione e disagio sociale che pregiudicano la vivibilità dei contesti urbani. E’ quindi un valido supporto alle forze di polizia nell’attività di prevenzione e contrasto delle illegalità ma consente anche di soddisfare l’esigenza dei cittadini di una più diffusa ed efficace salvaguardia dei beni pubblici e privati e di ripristino delle condizioni di sicurezza”.

L’attuale amministrazione ha dato ulteriore impulso al progetto di città videosorvegliata con ‘ telecamere fisse ad alta definizione che verranno istallate nei primi mesi dell’anno tra piazza della Repubblica, corso Cavour, via Duomo, piazza Duomo e piazza del Popolo.  Probabilmente queste nuove videocamere potrebbero essere un deterrente ulteriore a quegli atti vandalici che in questi ultimi anni stanno aumentando soprattutto a danno della attività commerciali, ultimo in ordine cronologico la rottura degli ombrelloni esterni di un bar vicino la Torre del Moro.




Michelangelo Onigi, 100 anni di vita, da Buchenwald alla Polizia, premiato dal questore Massucci

Michelangelo Onigi ha raggiunto il ragguardevole traguardo dei 100 anni.  Un secolo di vita complesso per il poliziotto e l’uomo Michelangelo. Il questore di Terni, Roberto Massucci, ha voluto essere presente e consegnare un attestato al poliziotto orvietano d’adozione.  Massucci ha sottolineato, “è un immenso privilegio consegnare questo riconoscimento ad una persona straordinaria, un collega, un membro dell’unica famiglia, che abbraccia diverse generazioni, che è la grande famiglia della Polizia di Stato”.

E’ nato il 16 gennaio del 1921 e a soli 19 anni è partito per il fronte greco come fante semplice.  Onigi è stato fatto prigioniero e poi deportato in Germania nei campi di lavoro e poi ha vissuto la tragica esperienza del campo di concentramento di Buchenwald.  Finisce la guerra e l’uomo, il cittadino italiano Onigi torna in Italia e si arruola nel corpo delle guardie di pubblica sicurezza.  Il suo primo incarico è al confine con l’Austria.  Poi come succede a chi sceglie la carriera nella Polizia ha girato per l’Italia fino ad arrivare ad Orvieto dove è rimasto fino al 1979, quando è andato in pensione.  Michelangelo non si è più mosso da Orvieto.  Tutti i colleghi che hanno presto servizio con lui sono purtroppo scomparsi. Nel 2014, per la festa della Repubblica del 2 giugno, alla Prefettura di Terni Michelangelo Onigi ha ricevuto la medaglia d’onore conferita ad alcuni ex-deportati nei campi nazisti.




2020, un anno di lavoro anche extra per i Carabinieri della Provincia di Terni

Il consuntivo annuale del 2020 per l’Arma dei Carabinieri della Provincia di Terni, come per tutti gli altri aspetti della vita sociale del nostro Paese, è stato caratterizzato dalla diffusione del covid-19. L’insorgere della pandemia ed il suo perdurare hanno pesantemente inciso sugli equilibri socio-economici e sullo stile di vita della popolazione, suscitando preoccupazione ed incertezza. I Carabinieri del Comando Provinciale hanno fatto fronte accentuando il più possibile la propria presenza sul territorio per essere sempre vicini al cittadino ed al contempo assicurare il rispetto delle norme messe in campo per il contenimento del diffondersi del virus a tutela della salute di tutti. Fondamentale è stata l’azione dei trenta Comandi di Stazione presenti sul territorio che hanno assicurato costante e concreto punto di riferimento per la popolazione di tutti i borghi della Provincia. Il loro contributo, unitamente a quello dei reparti di pronto intervento, Nuclei Operativi e Radiomobili, ha garantito sul territorio circa 18 mila servizi di pattuglia/perlustrazione, appiedati piuttosto che a bordo di automezzi, coprendo giorno e notte per tutti i giorni dell’anno l’intero territorio di competenza. Tale impegno, supportato da quello dei Reparti Investigativi ed Informativi, ha consentito di controllare più di 70 mila persone e circa 60 mila veicoli, 101 sono state le persone tratte in arresto e 1113 quelle denunciate in stato di libertà. Relativamente al controllo della circolazione stradale con particolare riferimento al rispetto delle norme del codice della strada ed alla prevenzione degli incidenti, sono state ritirate 43 patenti, con relativa denuncia di altrettante persone per guida in stato d’ebbrezza alcolica, ed ulteriori 3 patenti sono state ritirate con uguale numero di denunce per la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.  In totale l’arma ha proceduto per il 68% dei reati denunciati in Provincia.

Numeri che testimoniano l’impegno profuso dai Carabinieri nell’affrontare sfide professionalmente nuove ed emergenze sino a questo momento non immaginabili.  In tale contesto, di particolare rilievo è stata l’attività posta in essere per assicurare il rispetto delle norme predisposte per contenere il fenomeno pandemico, con controlli effettuati nei confronti di circa 44 mila persone e di 4.232 esercizi commerciali, con un’incidenza di sanzioni del 2%, a conferma della prevalente tendenza al rispetto delle regole della popolazione della Provincia. Sono stati organizzati specifici servizi presso i plessi scolastici, per evitare assembramenti tra gli studenti e controllare che tutti indossassero i previsti dispositivi di protezione, rispondendo nel contempo alle mille domande e curiosità dei giovani studenti, nonché nelle aree di maggiore assembramento. Le Centrali Operative di Terni, Amelia e Orvieto, al Numero di Pronto Intervento 112 hanno dovuto far fronte a circa 120.000 chiamate molte delle quali incentrate su richieste di chiarimenti circa la normativa in atto.

Il diffondersi della pandemia ha inciso anche sulla tipologia dei reati consumati, con un deciso calo di quelli predatori attestatosi al 36%, reati di particolare allarme sociale nei confronti dei quali l’Arma ha comunque mantenuto alta la guardia, arrestando 26 persone per furto e 7 per rapina, mentre 134 sono state quelle denunciate in stato di libertà, da ultimo:

  • il deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica per tentato furto aggravato di quattro cittadini albanesi, tutti residenti a Roma, responsabili di un tentativo di furto ad Acquasparta il 31 ottobre; a seguito dell’allarme dato dal proprietario dell’abitazione i militari di quella Stazione si erano messi alla ricerca dei ladri datisi alla fuga nei campi circostanti, riuscendo a trovarli ed a bloccarli nel giro di poche ore;
  • il precedente 28 ottobre, a San Gemini, i militari del Comando Stazione a seguito di indagini deferivano in stato di libertà per furto aggravato in concorso due cittadini rumeni, di 47 e di 35 anni, anche loro residenti a Roma, responsabili di un raid notturno il 4 novembre del 2019 a San Gemini presso una carrozzeria del posto dall’interno della quale veniva asportata una Opel Astra, successivamente utilizzata per compiere altri tre furti in provincia di Perugia.

Davide Milano – comandante prov.le Carabinieri

Il 2020 è stato anche l’anno nel quale tre giovani vite sono state prematuramente spezzate dal consumo di sostanze stupefacenti, fenomeno che al contrario dei reati di natura predatoria non ha registrato una diminuzione ma la conferma del diffuso uso di stupefacenti tra le diverse fasce d’età. Al riguardo, l’attività di contrasto dei Carabinieri della Provincia, condotta in modo costante e con la massima determinazione nei confronti dell’attività di spaccio, ha consentito di arrestare in flagranza e su custodia cautelare 51 persone, sia italiani che stranieri, e denunciarne a piede libero altre 47. Nel medesimo contesto sono state segnalate all’autorità prefettizia, quali assuntori di stupefacenti 82 persone, rilevanti le quantità di sostanze stupefacenti sequestrate. Tra le principali operazioni condotte nell’anno:

  • “MASTRO BIRRAIO” e “QUARANTENA”, concluse dal Nucleo Investigativo, che in totale hanno consentito l’arresto di 14 soggetti dediti all’approvvigionamento ed allo spaccio di cocaina, hashish e marijuana sulla piazza ternana;
  • “PICASSO”, conclusa dalla Compagnia di Terni, che ha consentito di trarre in arresto 6 persone complessivamente e di deferirne 2 in stato di libertà, responsabili tutte di spaccio di stupefacenti; le indagini, che erano state avviate nel pieno della prima ondata pandemica, hanno visto il primo sequestro a Terni di “GHB”, ovvero la cosiddetta “droga dello stupro” ed hanno consentito di accertare il riciclaggio di ingenti capitali che da Terni venivano trasferiti in Spagna;
  • di risonanza nazionale è stata invece l’indagine condotta dal Nucleo Investigativo e dalla Compagnia di Terni a seguito della morte dei due minorenni, avvenuta a luglio, dovuta all’assunzione di metadone e che ha consentito di arrestare, nel giro di poche ore, lo spacciatore che aveva fornito la sostanza ai due ragazzi.

Altro settore che non ha registrato un calo in termini di reati consumati ed in cui l’Arma dei Carabinieri è particolarmente impegnata è la tutela delle fasce deboli/categorie vulnerabili, attività che viene svolta attraverso accurati e puntuali servizi di prevenzione ed il consolidamento di uno stretto rapporto tra questo segmento di popolazione ed i Carabinieri, stimolando nei primi comportamenti autoprotettivi di prevenzione e collaborativi, in grado di ridurre il rischio di vittimizzazione e rafforzando il sentimento di fiducia nei confronti delle Forze dell’ordine.

Per quanto riguarda i reati di violenza di genere, inoltre, anche alla luce dell’introduzione della Legge cosiddetta “codice rosso”, il Comando Provinciale di Terni che ha tra l’altro personale appositamente specializzato capace di interloquire empaticamente con le vittime nonché una stanza protetta realizzata in convenzione con l’associazione Soroptimist per il loro ascolto riservato unitamente ad altre figure specializzate, ha tratto in arresto per il reato di “maltrattamenti in famiglia” 6 persone deferendone una settima in stato di libertà.

Particolare tutela è stata rivolta anche agli anziani ai quali a seguito di una convenzione stipulata tra il Comando Generale e Poste Italiane i Carabinieri si sono resi disponibili al prelevamento ed alla consegna delle pensioni direttamente a casa loro per evitare pericolose possibilità di contagio.

Importanti e di assoluto rilievo anche i risultati conseguiti nel 2020 sul territorio della Provincia dai comparti di specialità dell’Arma dei Carabinieri.

  • Il N.O.E. (Nucleo Operativo Ecologico) nell’anno ha eseguito 28 controlli mirati, che hanno portato alla denuncia di 9 persone, ad 1 sequestro penale per un valore di 2.300.000€ ed a 3 sanzioni amministrative per un valore di 16.000€.
  • Il Comando Carabinieri T.P.C. (Tutela Patrimonio Culturale) ha eseguito, sotto il profilo preventivo, 93 verifiche ovvero controlli a Musei, aree archeologiche, esercizi di antiquariato, mercati e fiere della provincia di Terni, proseguendo le proprie attività d’indagine relative, per esempio, all’illecita detenzione di materiale archivistico ed archeologico presso abitazioni private della provincia, ovvero ancora monitorando i siti on line al fine di contrastare l’illecito commercio di beni culturali posti in vendita su internet.
  • Il N.A.S. (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità), particolarmente impegnato nel corrente anno per l’emergenza pandemica, nel territorio della provincia ha eseguito 328 ispezioni\accessi presso cliniche, farmacie ed attività commerciali varie, che hanno portato al deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di 51 persone ed alla segnalazione alle competenti Autorità Amministrative di ulteriori 10 persone, a 180 sequestri di materiali e generi diversi per un valore complessivo di alcune migliaia di euro.

Il Gruppo Carabinieri Forestale di Terni sotto il profilo amministrativo ha elevato 879 verbali per un importo totale contestato di 260.000€ effettuando 42 sequestri amministrativi: dei sopra citati verbali, 132 (per un importo complessivo di 71.700€) hanno riguardato violazioni alla normativa ambientale relative, tra le altre, all’abbandono di rifiuti, all’inquinamento idrico ed ai movimenti di terreno senza autorizzazione; 83 contravvenzioni, per un importo complessivo di 38.000€, hanno riguardato violazioni alle misure di contenimento per l’emergenza sanitaria dovuta al covid-19. L’attività penale dei Carabinieri Forestali è consistita nella denuncia in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria di 128 persone per 221 reati perseguiti; di tali illeciti penali 27 hanno riguardato, tra le altre, violazioni relative all’illecito smaltimento ed abbandono di rifiuti pericolosi e non pericolosi, l’inottemperanza alle ordinanze dei sindaci per la rimozione dei rifiuti, l’attività di gestione illecita e discarica abusiva e la combustione illecita rifiuti.




Umbria arancione dal 17 gennaio. Da domenica chiusi bar e ristoranti con solo asporto

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso, l’Umbria torna in fascia arancione almeno per un settimana, molto più probabilmente due.  Il provvedimento entrerà in vigore da domenica 17 gennaio spaccando in due il week-end.  In pratica cambia molto per bar e ristoranti che domani saranno regolarmente aperti fino alle 18 mentre domenica saranno chiusi con il solo asporto e consegna a domicilio.  Con il nuovo DPCM, che invece entrerà in vigore sabato 16 gennaio, l’asporto per i bar sarà vietato sempre dopo le 18.

La didattica sarà ancora a distanza fino al prossimo 25 gennaio, data prevista del ritorno in classe al 50%, per l’ordinanza firmata dalla presidente Donatella Tesei.  Intanto in Umbria continua a marciare speditamente la campagna vaccinale, fra le prime Regioni in Italia, ma questo non è bastato per evitare il passaggio di fascia.  Vediamo cosa cambia.  Confermato il divieto di circolazione dalle 22 alle 5 per tutti, fatte salve le deroghe previste.  Ci si potrà spostare esclusivamente all’interno del proprio comune, mentre per chi risiede in quelli sotto i 5mila abitanti potrà spostarsi nel raggio di 30 Km ma non verso i capoluoghi provinciali e/o regionali.  I negozi saranno aperti ma nei week-end rimarranno chiusi outlet e centri commerciali.  La novità più rilevanti riguardano bar e ristoranti che potranno effettuare solo servizio da asporto e consegna a domicilio fino alle 22 senza limitazioni.  Ma, questa è la novità dell’ultimo DPCM appena approvato, per bar ed enoteche sarà vietata la vendita da asporto di bevande dopo le 18, una nuova ulteriore stretta per evitare assembramenti all’esterno dei locali e nei luoghi pubblici in genere.




Umbria, probabile ritorno in fascia arancione da domenica. Ancora alta la curva dei contagi

Claudio Dario – direttore regionale alla Salute

L’andamento epidemiologico dell’ultima settimana e la campagna vaccinale anticovid, sono stati alcuni degli argomenti al centro della conferenza stampa di aggiornamento settimanale sull’emergenza covid in Umbria.  All’incontro erano presenti il direttore regionale alla Salute, Claudio Dario, il vicecommissario covid, Massimo D’Angelo, il professor Fabrizio Stracci, la dottoressa Carla Bietta e il dottor Mauro Cristofori del Nucleo epidemiologico regionale.

In apertura della conferenza stampa il nucleo epidemiologico ha evidenziato come la curva epidemica abbia ripreso a crescere dopo 2-3 settimane dall’aumento degli spostamenti nel periodo prenatalizio, spostamenti tracciati da Google per l’intera regione e che mostrano complessivamente un discreto movimento della popolazione verso luoghi di tempo libero soprattutto nel periodo prenatalizio e poi residenziale nei giorni di festa.  “I dati sugli spostamenti messi in relazione con la curva – ha spiegato il professor Stracci – ci danno la spiegazione che sotto le feste, quindi con l’allentamento delle restrizioni, è stata registrata una mobilità all’esterno, magari anche legata agli acquisti, mentre invece la mobilità nei festivi è stata perlopiù residenziale e quindi legata alle visite ai parenti. Speriamo – ha concluso Stracci – che queste riunioni non portino a un trascinamento dei contatti intrafamiliari e l’auspicio è che, con la fine delle feste e con le nuove misure di contenimento, si possa riportare la curva del contagio sotto controllo”.

In merito alle vaccinazioni anticovid il direttore Dario ha reso noto che al 13 gennaio, 11 mila 124 persone sono state sottoposte alla prima dose vaccinale.  Gli ospiti delle Rsa vaccinati ad oggi sono 2162, mentre in Umbria la vaccinazione antinfluenzale ha coinvolto 174.390 soggetti.




Umberto Garbini, presidente del consiglio comunale, “2020 anno particolare, forte vicinanza a chi è stato colpito dal covid”

Il presidente del consiglio comunale, Umberto Garbini, ha tenuto nella giornata del 14 gennaio la conferenza stampa di fine anno.  Tradizionalmente  questa è l’occasione per il presidente di tracciare un bilancio delle attività del consiglio comunale e delle commissioni consiliari.  Alla conferenza hanno partecipato anche la vice-presidente Silvia Pelliccia e il capogruppo Stefano Olimpieri.
 “Prima di fare un bilancio sull’attività svolta dal Consiglio Comunale – ha esordito il presidente, Umberto Garbini – desidero ringraziare i dipendenti comunali per avermi supportato con grande disponibilità e competenza. Un ringraziamento particolare lo rivolgo ai dipendenti comunali con cui collaboro quotidianamente: Daniela Volpi, Anna Antonini, Annalisa Fasanari e Luisa Borgna ed anche Gianfranco Milani e Sergio Zanchi del Settore Servizi Informatici che ci hanno supportato risolvendo le varie esigenze di collegamento.
La pandemia del COVID-19, infatti, ha provocato inizialmente problemi nel garantire la gestione e la riunione delle assemblee consiliari e delle commissioni. Devo riconoscere che gli uffici hanno lavorato tanto da poter consentire in piena pandemia la riunione della Conferenza dei Capigruppo in modalità telematica in tempi record rispetto ad altri comuni, favorendo con il tempo il reperimento di mezzi più consoni per l’organizzazione dei Consigli Comunali e delle Commissioni. Con gli uffici, infatti, siamo stati in grado di poter consentire il giusto svolgimento dell’attività democratica senza limitazione di iniziativa o di proposta da parte dei membri dell’Assemblea cittadina. Tengo a ringraziare inoltre i due Vice-Presidenti del Consiglio Comunale, il Consigliere Silvia Pelliccia per la Maggioranza e il Consigliere Federico Giovannini per la Minoranza, con i quali ho un rapporto di proficua collaborazione”. Nel corso del 2020 il consigliere Stefano Olimpieri, eletto con la Lega Salvini per Orvieto, ha lasciato il gruppo ed è stato iscritto nel Misto nel quale ricopre il ruolo di capogruppo.  Sempre nel corso dello scorso anno la consigliera Beatrice Casasola ha lasciato Progetto Orvieto per passare al gruppo di Fratelli d’Italia.  “Questi due cambiamenti – ha spiegato Garbini – hanno determinato anche una riorganizzazione nella composizione delle commissioni consiliari, rispettivamente: Conferenza dei Capigruppo, 2^ Commissione Permanente, la Commissione di Vigilanza e Garanzia.
Dal 1 gennaio del 2020 sono state convocate 13 sedute del Consiglio Comunale, adottati 50 atti deliberativi, presentate 20 Interrogazioni, 10 Interpellanze e 15 tra mozioni e ordini del giorno, per un totale di 95 atti esaminati dal Consiglio Comunale. Tutti i consiglieri hanno fatto registrare oltre il 50% delle presenze”.
“Quanto agli obiettivi del nuovo anno – ha aggiunto – sono da riproporre quelle iniziative che, nel 2020 a causa del Covid-19 non è stato possibile mettere in atto. Mi riferisco alle visite nelle scuole che proprio quest’anno hanno subito delle trasformazioni profonde non solo a livello strutturale e organizzativo ma anche di riprogrammazione delle metodologie didattiche e nel carcere. Mi riferisco anche all’apertura del Palazzo Comunale per far sì che le testimonianze artistiche e di memoria storica e culturale che custodisce divenga patrimonio condiviso con i concittadini. La riflessione sul percorso di modifica del regolamento e dello statuto comunale richiede un lavoro corale che ha subito una battuta d’arresto per la situazione nuova che stiamo attraversando”.
Il presidente del consiglio comunale si è poi soffermato su alcuni temi specifici:
Vittime COVID-19. È doveroso da parte del Consiglio Comunale rivolgere un abbraccio a tutti i famigliari delle vittime della pandemia COVID-19 e a tutti coloro che hanno combattuto contro questo virus.
Difficoltà delle imprese e delle attività produttive. Parallelamente alle vittime della pandemia, non si possono dimenticare le imprese, le partite IVA, i professionisti, i commercianti, gli artigiani che dovranno affrontare tempi difficili e dovranno essere remunerati e aiutati dallo Stato. Non parlo di elemosine, ma di aiuti che sono dovuti a contribuenti e onesti lavoratori, che da anni favoriscono il sostentamento del ‘sistema Italia’.
Scuola. Auspico che le misure restrittive possano essere allentate nel più breve tempo possibile per garantire la possibilità di poter far ritornare l’attività scolastica a pieno regime, per consentire una migliore formazione ad una intera generazione che soffre le difficoltà di apprendimento, dovute alla Didattica a distanza (DAD).
Giovani. Alla mia generazione e ai più giovani chiedo di sopportare ancora una condizione di vita limitativa per contribuire poi alla crescita, soprattutto con idee e forze nuove, alla rinascita che sempre vi è dopo un periodo buio.
Auspico che tutto ciò che ho detto precedentemente, sia centrale, insieme ad altri argomenti, nella vita del Consiglio Comunale, che deve diventare luogo di elaborazione, evitando che possa essere considerato solo come momento di semplice incontro per la ratifica o per rispettare termini di legge.
Ricordo di Livio Orazio Valentini. Da appassionato collezionista di opere d’arte del Novecento, non posso non fare un accenno al centenario appena trascorso dalla nascita del Pittore Livio Orazio Valentini. Valentini con le sue opere e la sua versatilità anche nell’utilizzo dei materiali differenti ha dimostrato una grande capacità compositiva. Non ho avuto la possibilità per motivi anagrafici di poterlo conoscere, ma la sua arte consente alla mia generazione di poter mantenere un rapporto e un dialogo con lui attraverso le sue opere, che dimostrano una inconfondibile unicità nello stile, tanto da poter cogliere sempre l’attenzione dell’osservatore. Il ‘marchio di fabbrica’ che ogni sua opera possiede, ha consentito a Valentini di poter essere uno dei grandi pittori del Novecento”.
Domande dei giornalisti:
Quale Consigliere Comunale è stato più produttivo?
Umberto Garbini: “il gruppo PD, ma ovviamente chi è all’opposizione ha più argomenti da voler approfondire rispetto alla maggioranza che conosce meglio le materie su cui si lavora. La classificazione sulla produttività è comunque riferita ai gruppi e non ai singoli Consiglieri”.
Uscendo dalla quantificazione dell’attività svolta dal Consiglio quale è il tenore della dialettica politica all’interno dell’Assemblea e  in maggioranza? Lei  Presidente, ad esempio, talvolta  ha assunto posizioni autonome se non addirittura divergenti.
Umberto Garbini: “sono molto severo con me stesso, quindi per mia imposizione sin dall’atto di insediamento del Consiglio Comunale ho deciso che qualsiasi scelta che un giovane fa nell’avvicinarsi alla politica deve essere fatta in modo ponderato, documentato e soprattutto studiando gli atti. E’ ciò che ho fatto ad esempio per la questione delle modifiche statutarie del SII e per altri argomenti”. 
Ogni anno parliamo della possibilità di avvicinare le comunità delle frazioni per favorirne la partecipazione. Superati i vecchi Consigli di Zona quali soluzioni si stanno studiando?
Umberto Garbini: “c’è la necessità di snellire i Consigli di Zona favorendo la rappresentatività del territorio trovando delle formule giuridiche idonee”
 
Ci sono timori reverenziali da parte di un giovane Presidente verso qualche consigliere che ha maggiore esperienza politico-amministrativa?
Umberto Garbini: “timore no rispetto sì. Perché chi ha una esperienza ed una conoscenza e capacità anche superiori alle mie io lo apprezzo. Sono abituato a studiare molto, a prepararmi e prima di andare ad ogni Consiglio Comunale, approfondisco gli atti e rivedo il Regolamento. L’unico timore ed emozione, li ho provati il giorno dell’insediamento”. 
In questo momento la politica è sempre più lontana e non al passo con le istanze dei giovani.
Umberto Garbini: “i giovani sono molto più interessati alla politica di quello che si possa pensare. Il limite è quello dei partiti che tendono a soffocare interessi e passioni dei giovani non preoccupandosi di farli emergere. Anche per me non è stato facile comporre a soli 23 anni un lista viste le resistenze che ho incontrato. Il messaggio che però desidero dare ai giovani è quello di impegnarsi, amare la propria città e portare il loro bagaglio di idee al servizio della collettività in cui vivono”.



I Vigili del Fuoco intervengono per due incidenti stradali, all’Arcone e in località Le Prese

Giornata d’intenso lavoro per i Vigili del Fuoco di Orvieto il 14 gennaio.  Nella mattinata un Tir che trasportava legno si è ribaltato sulla strada dell’Arcone poco dopo l’area commercial del Todis verso Orvieto Scalo.  Sul posto sono giunti immediatamente i soccorsi per recuperare il mezzo e soccorrere, un uomo che è uscito illeso dal grave incidente.  Sul posto una pattuglia della Polizia locale che ha gestito il traffico momentaneamente interrotto per permettere tutti i rilievi e le operazioni di messa in sicurezza della strada.

Nel pomeriggio, invece, c’è stato un altro incidente, questa volta sulla SP44 al km 5+900, nei pressi della località Le Prese.  Un’auto ha tamponato un’altra vettura che stava svoltando facendola ribaltare.  Sul luogo dell’incidente si sono recati sia i carabinieri che gli operatori del 118, insieme ai Vigili del Fuoco, per i soccorsi.  Una persona di circa 45 anni è rimasta ferita ma non in modo grave ed è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Orvieto.




Interrogazione al ministro degli Interni della senatrice Pavanelli (M5S) sulla vicenda Opera del Duomo

Sen. Emma Pavanelli (M5S)

La senatrice del M5S, Emma Pavanelli, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno sulla questione Opera del Duomo. La stessa Pavanelli ha presentato l’interrogazione “per l’importanza che l’Opera del Duomo rappresenta per l’Umbria, gioiello architettonico classificato come Fabbriceria maggiore”  In sostanza la senatrice chiede al ministero di “vigilare sulle corrette procedure eseguite per la nomina dei membri del cda”.  Insomma si torna a parlare del periodo piuttosto complesso che ha attraversato la Fabbriceria durante l’estate e conclusosi proprio recentemente con la nomina del nuovo presidente, Andrea Taddei.

“Secondo quanto scritto nello statuto dell’Opera del Duomo, sono sette i consiglieri che siedono nel cda: due di nomina curiale, cinque di nomina laica attualmente espressi dal ministero dell’Interno, sentito il vescovo. Ma già pochi giorni dopo l’insediamento del nuovo cda, il 29 agosto 2020, all’interno dell’Opera – ricorda la senatrice Pavanelli –  si era creato una forte tensione per la procedura di scelta dei cinque consiglieri nominati dal prefetto di Terni da parte del nuovo vescovo di Orvieto che aveva espresso forte disappunto sui cinque nomi di nomina governativa poiché erano stati cambiati rispetto a quelli in precedenza concordati con il vescovo precedente, nel frattempo andato in pensione.   Contrasti che hanno portato alle dimissioni dei cinque consiglieri “laici” e, finalmente, a fine anno, l’elezione del nuovo cda. Nel frattempo si era verificato il crollo dell’ultima colonnina di destra dal sagrato del Duomo che ha destato preoccupazione sullo stato di tutti gli elementi architettonici della cattedrale in una situazione di estrema incertezza amministrativa e immobilismo dell’Opera del Duomo”.

L’interrogazione arriva proprio quando sembrano essersi calmate le acque e l’Opera del Duomo pronta a ripartire per la sua mission, quella di preservare a tutto tondo il gioiello orvietano, il Duomo.




All’ufficio postale di Orvieto Centro torna l’orario lungo da lunedì 18 gennaio. Poste consiglia comunque app e internet

Dopo le proteste dei cittadini costretti a lunghe file fuori dall’ufficio postate arriva una buona notizia.  Lo scrive in un post facebook lo stesso sindaco Roberta Tardani, “da lunedì 18 gennaio sarà ripristinato l’orario pomeridiano dell’ufficio postale di Orvieto Centro”.  Si torna, dunque, all’orario esteso e continuo dalle 8,20 alle 19,05 dal lunedì al venerdì, mentre il sabato continuerà quello della sola mattina.  A lamentarsi erano in particolare le persone più anziane costrette ad attender il loro turno all’aperto anche con condizioni meteo avverse.

Le regole anti-covid, hanno spiegato da Poste Italiane hanno imposto e impongono che non ci siano assembramenti all’interno dell’ufficio e quindi le file non scompariranno ma sicuramente con l’orario esteso sarà più facile trovare poca gente in fila.  Per evitare inutili code, comunque, Poste da tempo ha completamente digitalizzato tutti i processi, compreso l’invio e la ricezione di raccomandate tramite app e sito internet.  Lo stesso vale per le operazioni bancarie per chi ha libretti o conti correnti o carte prepagate del gruppo.  Un’alternativa valida, sempre online, è la prenotazione di un appuntamento in ufficio così da evitare attese e file, anche con l’orario allungato e tornato alla normalità.




Il grido di dolore per la storica “Fontana del Leone” che rischia di essere irrimediabilmente compromessa se non si interviene

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera dei residenti di “Strada Fontana del Leone” che segnalano la situazione di particolare degrado in cui versa la storica Fontana, un raro esempio di fonte medievale che rischia di essere irrimediabilmente compromessa se non si interviene con particolare urgenza.

 

Lunedì 7 dicembre 2020, dopo giorni di pioggia è crollato il muro superiore della storica Fontana del Leone di Orvieto. I tufi sono caduti nelle vasche sottostanti riempiendo di detriti la Fontana. Un evento annunciato purtroppo da tempo immemore.

Da anni difatti i residenti denunciano la precaria situazione in cui versa tutta l’area, per quel che riguarda: la manutenzione del verde, la pulizia delle canalette a restringimento progressivo per la regimentazione idrica, le numerose infiltrazioni di acqua che dalla base del masso penetrano nelle fondamenta delle abitazioni con il rischio di soliflusso dei terreni e dissesto delle fondamenta, frane di massi, scivolamento delle farine fossili e scarsa tenuta dei muri di contenimento delle scarpate.

La fontana, raro esempio di fonte medievale del XIII – XIV sec., è stata oggetto nel 2018 di parziale pulizia delle piante rampicanti a monte del muro di contenimento a seguito della denuncia da parte dei residenti di zona per i problemi legati alla mancata irregimentazione delle acque. Non appena effettuata la parziale bonifica (eseguita con scarsi fondi e incompleta risoluzione di tutte le problematiche) nel settembre 2019 la zona è stata nuovamente sede di frane rendendo vani gli interventi eseguiti.  Denunciata al Comune lo stato di fatto, l’Amministrazione si è limitata ad interdire per un periodo la zona.  Inascoltati sono stati gli appelli dei residenti che chiedono un’adeguata manutenzione della fonte , della struttura della storica fontana, dell’area circostante infestata da cinghiali e animali selvatici che trovano nella folta vegetazione un sicuro ricovero.

Precaria è la situazione viaria .  La strada, recentemente asfaltata in parte, anche se interdetta al traffico veicolare (riservato ai soli residenti, parenti, forze dell’ordine e categorie ristrette di autorizzati) è in realtà “arteria” di comunicazione principale tra il centro storico e Orvieto Scalo senza che le Amministrazioni siano in grado di concepire una ZTL con telecamere e varco elettronico come già in uso in città. A giugno 2020 l’Amministrazione Comunale ha comunicato che: ingenti risorse sono state stanziate dallo Stato per la manutenzione e il controllo della rupe di Orvieto ad oggi nessun lavoro ha preso avvio.

Riteniamo grave che all’interno del Parco Archeologico Ambientale di Orvieto, un monumento di origine medievale venga completamente abbandonato a se stesso e che tutta l’area, oggetto di intervento negli anni 80/90, durante il corso della legge speciale parlamentare n. 545/1987 ”Disposizioni per il definitivo consolidamento della rupe di Orvieto e del colle di Todi”, non sia più stata inclusa in una programmazione economica che prevede l’utilizzo dei fondi della legge speciale ancora attivi e che qualsiasi Amministrazione non sia in grado di tessere i rapporti con la Regione per l’utilizzo di risorse già approvate.

Anche la Soprintendenza dell’Umbria stimola da anni il Comune ad intervenire sui beni di sua competenza senza ricevere una adeguata programmazione o un proficuo dialogo.  I luoghi della memoria di Orvieto non devono essere dimenticati: sono il patrimonio di una città.

 

Orvieto 12 gennaio 2021

I Residenti di Strada Fontana del Leone