Rivoluzione CRO, si dimettono tre consiglieri e parte la corsa al rinnovo del cda

E’ arrivata la conferma non ufficiale ma da fonti vicine al gruppo bancario di Bari che tre consiglieri di amministrazione della Cassa di Risparmio SpA hanno rassegnato le loro dimissioni, facendo così decadere l’intero board della banca orvietana.  In realtà è, di fatto, un anticipo della naturale scadenza prevista ad aprile di quest’anno.  Ora le ipotesi sul campo quali sono?  Le dimissioni dovranno essere ratificate dai soci che poi dovranno procedere alla nomina di una nuovo consiglio di amministrazione e qui potrebbero arrivare delle novità sul vecchio progetto di fusione, ma andiamo con ordine.  Una volta designati i nuovi consiglieri verrà indicato anche il presidente e il vice-presidente, il primo di nomina della Fondazione CRO.  Nel frattempo a guidare operativamente la banca dopo l’uscita del direttore generale Nicola Ancona, che si è trovato a gestire la fase più delicata e cruenta dell’era Jacobini prima e di quella commissariale poi il dg facente funzioni, Paolo Roselli.

Secondo fonti vicine all’azienda le dimissioni sono state concordate per anticipare i tempi del rinnovamento totale del board e dei vertici operativi della Cassa di Risparmio di Orvieto che continuerà ad essere nel perimetro della capogruppo.

Dopo le notizie verificate torniamo alle indiscrezioni.  A dimettersi sono tre i consiglieri, uno in quota alla Fondazione e due in quota Popolare di Bari.  Rimane il dubbio Fondazione CRO che esprime tre consiglieri compreso il presidente.  Silenzio assoluto anche perché la fase di transizione è stata molto lunga, troppo, e probabilmente si devono ancora sistemare alcuni equilibri interni.




Carta Unica, il nuovo presidente del cda è Gianluca Polegri

E’ Gianluca Polegri il nuovo presidente dell’associazione Carta Unica eletto a maggioranza dal consiglio di amministrazione. L’intero board, recentemente nominato dall’assemblea dei soci, è composto da Marco Achilli per il Comune di Orvieto, Gianluca Polegri per la Fondazione Museo “Claudio Faina”, Giuseppe Mearilli per l’Opera del Duomo, Lara Anniboletti per la Soprintendenza ai beni Archeologici dell’Umbria, Laura Giovannini per BusItalia, Claudio Bizzarri per la Speleotecnica srl, Marilena Manieri per la Coop Luigi Carli e Marco Sciarra in rappresentanza dei soci privati.
Gianluca Polegri, 48 anni orvietano, laureato in Ingegneria Elettronica all’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, è dirigente di una multinazionale che opera nel settore Information Communication  Technology.
Membro del Comitato di gestione dell’associazione “Lea Pacini”, dal 2014 al 2019 ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”. Ora  succede all’uscente Claudio Bizzarri alla guida dell’Associazione Carta Unica.  “Ringrazio la Fondazione Faina per la designazione nel CdA e il Consiglio per la fiducia che mi ha accordato  –  afferma il neo presidente – e ringrazio anche il presidente uscente Claudio Bizzarri per il lavoro sin qui svolto e per il contributo che potrà sicuramente continuare a dare all’interno del direttivo.
Rebranding, digitalizzazione e nuova rete di vendita che consenta da subito l’acquisto on line –  aggiunge – sono i primi obiettivi che i soci dell’associazione hanno fissato per rilanciare la Carta Unica. Su queste linee ci muoveremo in tempi rapidi convinti che questo prodotto possa essere così adeguato e migliorato per mettere a disposizione della città un valido strumento di promo-commercializzazione turistica.
In questo senso l’Assemblea dei Soci e il Cda hanno accolto con favore la volontà del socio Comune di Orvieto di investire direttamente su questi obiettivi per consolidare Carta Unica e da parte dell’associazione c’è tutta la disponibilità e l’interesse a collaborare alle iniziative dell’Amministrazione Comunale sul fronte della promozione turistica della città”.
Carta Unica è il biglietto integrato che al prezzo di 20 euro (17 euro ridotto) consente la visita dei principali monumenti e attrazioni della città di Orvieto: gli affreschi del Signorelli nella Cappella di San Brizio in Duomo, i tesori del Museo dell’Opera del Duomo, il Pozzo di San Patrizio, il Museo Archeologico Nazionale, la Necropoli del Crocifisso del Tufo, il Museo etrusco “Claudio Faina”, Orvieto Underground, il Pozzo della Cava, la Torre del Moro e una corsa della Funicolare.



Partiti i lavori di riqualificazione dell’anello della Rupe e del PAAO e dell’Albornoz

In questi giorni sono iniziati i lavori di riqualificazione dell’Anello della Rupe, il percorso pedonale storico, artistico e paesaggistico-ambientale inserito all’interno del PAAO / Parco archeologico ambientale dell’Orvietano.
Il primo blocco di interventi ha riguardato la sostituzione e il ripristino della staccionata che segue il percorso e la pulizia dell’Anello dove si è proceduto al taglio dell’erba e alla rimozione delle piante pericolanti.   Successivamente si interverrà per ripristinare il frutteto e l’antico vigneto alle pendici della Rupe nell’ottica di un complessivo recupero paesaggistico-ambientale della zona a fini formativi che porterà anche alla realizzazione di un giardino delle erbe aromatiche.
Sono stati conclusi, intanto, i lavori di bonifica dell’area a ridosso degli impianti sportivi di piazza Cahen e sono iniziati quelli di consolidamento della volta di accesso alla fortezza dell’Albornoz.   Si tratta di operazioni propedeutiche alla realizzazione del collegamento tra la fortezza e il pozzo di San Patrizio che fa parte del progetto “Rupe-Valle”, in capo all’Assessorato ai Lavori pubblici, finanziato per oltre 376mila euro dai fondi europei del Psr 2014-2020 nell’ambito della Strategia delle Aree interne “Sud Ovest Orvietano”.  Parallelamente alla riqualificazione nelle prossime settimane prenderanno il via sull’Anello della Rupe anche gli interventi per la pulizia di canaletti e fossi, coordinati dall’Assessorato ai Servizi manutentivi, che rientrano tra le azioni previste dall’Accordo di programma con la Regione Umbria per il monitoraggio e la manutenzione delle aree verdi e delle opere di consolidamento per la salvaguardia della Rupe di Orvieto e del Colle di Todi.



Regione, va avanti il piano vaccinale. Nelle RSA troppi positivi e per la scuola permane il problema assembramenti fuori

Claudio Dario – direttore regionale della salute

E’ il dottor Massimo D’Angelo, il nuovo Commissario per la gestione dell’emergenza Covid-19 in Umbria: lo ha reso noto l’assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto, durante la conferenza stampa settimanale con al centro l’aggiornamento sull’andamento epidemiologico in Umbria.
Nel corso dell’incontro –  presenti oltre all’assessore Coletto, anche il direttore regionale alla Salute, Claudio Dario e il commissario D’angelo – Mauro Cristofori e Carla Bietta, del Nucleo epidemiologico regionale, hanno tracciato l’andamento della situazione in Umbria.
Il commissario D’Angelo fornendo i dati sulle strutture residenziali, che al 27 gennaio contano 131 operatori e 167 ospiti positivi, ha posto l’accento sull’importanza, in particolare per gli operatori delle Rsa, di adottare giusti comportamenti per proteggere gli ospiti delle strutture in cui operano.  “Ciò deve valere – ha detto d’Angelo – anche dopo la somministrazione della seconda dose di vaccino, perché se è vero che il vaccino protegge, è altrettanto vero che non bisogna abbassare la guardia e abbandonare quelle regole comportamentali che restano fondamentali”.
In riferimento a possibili varianti del Sas-Cov 2 in Umbria, il direttore Dario e il commissario hanno spiegato che i tamponi positivi nell’iter generale vengono trasferiti all’Istituto superiore di sanità che effettua un sequenziamento per motivi di studio con conseguenti tempi di risposta più lunghi, mentre “abbiamo ritenuto – ha detto D’Angelo – di intervenire con il carattere dell’urgenza ad un sequenziamento da parte delle strutture regionali, per poi adottare modelli di gestione opportune. Quindi, oltre ad una valutazione delle caratteristiche sociali, che ci può spiegare il perché il virus si è sviluppato in un’area, si potrà aggiungere anche il sequenziamento del virus stesso”.
Per quanto riguarda l’approvvigionamento dei vaccini è stato reso noto che il 2 febbraio dovrebbero arrivare 4 vassoi Pfizer, di cui 1 sarà utilizzato per il completamento vaccinale dei soggetti a cui è stata somministrata la prima dose, mentre l’8, il 15 e il 22 perverranno altri 21 vassoi. Questo ci permetterà un totale di 28 mila dosi, quindi un ciclo completo per coprire 14 mila persone. Del vaccino Moderna invece, l’8 e il 22 si attendono 9500 dosi di vaccino e si procederà secondo piano nazionale e regionale di intervento vaccinale, ovvero le categorie di soggetti previsti nella Fase1, che comprende anche gli ultraottantenni. Ci atterremo al Piano e in proposito – ha proseguito D’Angelo – è di questi giorni uno studio della Fondazione Gimbe che ha evidenziato che la Regione Umbria è la più appropriata nella somministrazione del vaccino alle categorie previste”.  Il direttore Dario ha poi sottolineato che “non è la numerosità dei vaccini a preoccupare, ma il vero problema è l’arrivo dei vaccini e la possibilità di pianificarne la gestione”.
Dopo aver ribadito la necessità delle Regioni di definire con il Governo protocolli chiari per la cura e avere certezze sull’arrivo delle dosi di vaccino, l’assessore Coletto relativamente alle scuole, ha detto che “è inevitabile che ci sia preoccupazione per una nuova impennata dei contagi. Il problema – ha spiegato – non è la ripresa dell’attività didattica in se stessa, ma la possibilità che si creino assembramenti e poi la situazione dei trasporti. Servirebbe quindi, una programmazione e risorse da parte del Governo per riaprire le scuole in sicurezza”.