12 novembre, per non dimenticare l’alluvione, l’amica Valeria Gribaudo e i martiri di Nassiriya

12 novembre, una data che non si può dimenticare. Era il 12 novembre mattina, del 2012, quando Orvieto si è svegliata con un silenzio ovattato. Un silenzio immerso nell’acqua dei fiumi che hanno esondato lasciando Orvieto Scalo e Ciconia sott’acqua. Lo sgomento, le lacrime, le facce stanche, mai arresi però. Anche i giovani hanno risposto immediatamente senza bisogno di appelli. Pale, stivali, mani nude per scavare nel fango. Piccoli imprenditori, artigiani, commercianti, famiglie, tutti impegnati a scavare e liberare cantine, magazzini, negozi dall’acqua che quel 12 novembre ha invaso tutto.

Nel 2013, esattamente dieci anni fa, ci stavamo preparando a ricordare il dramma dell’alluvione e il tam tam cittadino si attiva nuovamente, sempre il 12 novembre. Un messaggio brevissimo, “Valeria si è sentita male”. Poco dopo un altro “Valeria ci ha lasciati”. No, Valeria Gribaudo, no! Ci sarà un errore. Lei, attenta a tutto e tutti, anima del basket cittadino, sempre gentile, col sorriso e pronta al confronto con i ragazzi e le ragazze che allena ma soprattutto con i loro genitori. Il mondo dello sport e la città si è unita intorno al marito, al figlio, a tutta la famiglia per non dimenticare.

Anche per l’Italia il 12 novembre è una data da non dimenticare. Torniamo al 2003, in piena guerra in Iraq. Vent’anni fa esatti una forte esplosione sconquassa la base italiana di Nassiriya. 12 carabinieri, Massimiliano Bruno, Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Andrea Filippa, Enzo Fregosi, Daniele Ghione, Horacio Majorana, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Filippo Merlino, Alfio Ragazzi, Alfonso Trincone; 5 militari dell’esercito, Massimo Ficuciello, Silvio Olla, Alessandro Carrisi, Emanuele Ferraro, Pietro Petrucci; 2 civili, il regista Stefano Rolla e il cooperante Marco Beci. La base Maestrale è stata distrutta e la vicina Libeccio seriamente danneggiata. Un camion blu carico di esplosivo ha forzato il posto di guardia e solo l’intervento immediato del carabiniere Andrea Filippa di guardia all’ingresso principale della base che sparò agli attentatori evitò conseguenze che avrebbero potuto essere ancora più tragiche.

12 novembre, un ricordo commosso per chi ha subito l’alluvione, per la carissima amica Valeria e per i 19 italiano morti nel tentativo di riportare la pace nel martoriato Iraq.